Inghilterra per il business

Inghilterra per il business, ecco riaffiorare tutta una serie di prospettive che richiedono sicuramente l’attenzione di chi vuol fare affari reali e soprattutto velocemente come non si è solitamente abituati

Inghilterra per il business

Bisogna innanzi tutto dire che in Inghilterra la tassazione è una delle più apprezzabili in quanto è trasparente ed ha un’aliquota fissa al 19% fino ad 1.500.000 GBP (un milione e mezzo di sterline) e già il fatto di poter pagare delle tasse adeguate al lavoro che uno svolge è il maggior vantaggio che possiamo trovare in un’Europa continuamente vessata.

Contrariamente ad altri Stati che adottano politiche fiscali molto aggressive, da stato di polizia, l’Inghilterra predilige la pace sociale e la fiducia verso i propri contribuenti che difficilmente tradiscono le aspettative di questo importante e serio Stato.

Il business scorre veloce e proprio in virtù del fatto che oggi possiamo vendere partite di occhiali e domani possiamo decidere di vendere interi bancali di patate, il profitto è al primo posto e le aziende godono di tutta una serie di innumerevoli vantaggi fiscali dettati da una vera e reale semplificazione burocratica che ne snellisce e rende veloce le possibilità offerte dai mercati internazionali.

Con il BREXIT, si sta vagliando la possibilità di abbattere ulteriormente le aliquote fiscali e si ventila l’occasione per scendere da un 19% ad un 10% grazie all’alleggerimento ottenuto con la separazione dal pesante fardello europeo rendendo primaria l’Inghilterra per il business

Molti professionisti suggeriscono, prima di registrare una società in Inghilterra, di registrarne una o alle Maldive, o nel Belize o nel Delaware per poi farle diventare azioniste di maggioranza nelle neo società che si andranno a costituire in Gran Bretagna.

Ciò non è, secondo i nostri consulenti, di primaria necessità, in quanto si possono comunque sottoscrivere contratti di agenzia con altre società e corrispondere il 95% dei profitti lasciandone un 5% in Inghilterra, sui cui importi dovremo andare a pagarne le tasse.

La differenza sostanziale consta nel fatto che il mantenere una netta separazione tra le aziende, ci potrebbe tornare utile in un prossimo futuro nel caso di problemi con la società inglese, pur potendone abbattere la già esigua tassazione.

Aprire una società in Inghilterra per il business è aver acquisito una marcia in più rispetto ai propri competitor europei e soprattutto italiani, perché innanzitutto non c’e’ il fardello del Data Protection Agency (Garante Privacy) che ci obbliga a registrazioni fantasiose, ma è necessario solamente il rispetto della net-etiquette e delle norme sul trattamento dei dati.

Non abbiamo il problema di dichiarare l’IVA in quanto non viene rilasciata la partita IVA se non raggiungiamo un’importo lordo di 83.000 Sterline ed il tempo per ottenerla varia dai 3 mesi ai 5 mesi ed a fine anno, nel caso avessimo superato tale importo, dovremo pagare solo il 10% sul reddito.

I notai ai quali siamo abituati per redigere contratti, sviluppare eventuali rapporti societari ed altro, non sono più il cardine portante delle società in quanto tutte le operazioni si possono svolgere velocemente senza la loro indispensabile presenza con un risparmio non indifferente.

Inghilterra per il business

Le società non pagano tasse fino al compimento del ventunesimo mese e si avrà il solo obbligo di tenere la contabilità in modo semplice, ordinato e veloce grazie anche ad alcune applicazioni online molto intuitive o utilizzando il pacchetto di fatturazione della SHADOIT CONSULTANCY GROUP.

La forma societaria più utilizzata in Inghilterra è la Ltd (Private Limited Company) che è l’equivalente delle Società a Responsabilità Limitata (Srl) italiane ma con la differenza che una Limited inglese gode di vantaggi inimmaginabili per un manager abituato a lavorare con società italiane, distinguendosi per snellezza, economicità nella costituzione e stesura di contratti.

In Inghilterra per il business, le Limited inglesi possono avere fino a due Director (Amministratori) ma solitamente ne viene nominato solamente uno che può anche essere unico azionista (shareholder), non vi è un limite alla somma minima da versare per la costituzione societaria (può essere dichiarato anche un capitale sociale da 1 GBP), e diversamente dalle Srl italiane, per quanto esista una separazione dai soci e amministratori rispondendo solo con il capitale sociale o percentuale di esso, difficilmente un Director viene perseguitato se la società non riesce a spiccare bene finanziariamente.

Con la realizzazione del BREXIT e l’accordo con l’Unione Europea, l’Inghilterra è riuscita ad accaparrarsi ulteriormente i benefici di cui già godeva nel passato per il libero commercio e gli scambi commerciali, avendo però mano libera per accordi bilaterali con altri Paesi senza i limiti che l’Unione Europea impone ai propri Stati membri.

Esiste comunque il problema che molti si pongono per ciò che viene definita estero vestizione, ma è anche questa una delle tante vessazioni che alcuni Stati cercano di mettere in piedi per tassare i propri cittadini e per evitarne gli effetti, si ricorre ai cosiddetti “nominee” e cioè, persone residenti in Inghilterra che prestano il proprio nominativo per farci da Director e Shareholders, rilasciandoci una deposizione fiduciaria (nel caso degli shareholders) ed una procura (nel caso dei Director) e consentendoci legalmente di pilotare la società come meglio crediamo possa essere per il business che intendiamo sviluppare, oppure costituendo prima una società nel Delaware (USA) che tra l’altro ha tassazione 0 (zero) e poi incorporando la società in Inghilterra come Ltd dove la società del Delaware (USA) è detentrice del 100% del pacchetto azionario (shareholder) ed anche se noi siamo nominati Director, non è indispensabile che percepiamo uno stipendio che dovrebbe, a rigor di logica, essere tassato nello Stato di nostra residenza e quindi potremo sfruttare l’occasione dell’Inghilterra per il business.

Inghilterra per il business

Se vorrete aprire una società offshore in Inghilterra, la SHADOIT CONSULTANCY GROUP vi metterà a disposizione tutta la sua esperienza ed assistenza dettata da importanti consulenti finanziari e società partner di rilevante esperienza ed importanza, consentendovi di raggiungere velocemente il vostro obbiettivo in tutta sicurezza ed in piena legalità e soprattutto con una burocrazia minima.

Potrete sempre contare sulla consulenza dei nostri professionisti e dei nostri partner per le vostre operazioni di business, per la ricerca di eventuali investitori in vostri progetti e per proteggere i vostri capitali ed i vostri beni grazie anche alla stretta collaborazione esistente con un’importante e soprattutto, seria società Corporation di Panama, che potrà costituire fondazioni che metteranno al riparo i vostri beni o richiederci di registrare società LLC nello Stato del Delaware (USA) per proteggere i vostri beni e capitali ottenendo documentazione perfettamente in linea con gli standard europei (documenti apostillati e notarizzati come prescrive la convenzione dell’AIA).

Potrete richiederci di agire in vostro nome (rapporto fiduciario) e potrete richiederci l’apertura di conti correnti bancari in Paesi geo politicamente stabili dove altri non potrebbero riuscire nell’impresa in quanto non siete residenti in quel Paese, ma dove noi, abbiamo stretto nel tempo rapporti d’affari e rapporti statuali di primaria importanza.

La nostra guida per il vostro business sarà un valore aggiunto che vi consentirà di fare affari velocemente ed in totale sicurezza, potendo avvalervi anche di esperti avvocati con notevole esperienza in diritto internazionale, esperti commercialisti e funzionari di primissimo livello con anni di esperienza maturata dietro le spalle in prestigiose azienInghilterra per il businessde internazionali.

I nostri consulenti sono a vostra completa disposizione, se siete seriamente interessati non pensateci e contattateci

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Proteggere i risparmi bancari ed i beni

Proteggere i risparmi bancari, questa è la preoccupazione che sta mettendo in crisi migliaia di famiglie di risparmiatori italiani contrariamente a quanto accade in Gran Bretagna dove l’economia ed una finanza territoriale molto solida respira aria diversa anche se i mass-media fanno credere ci sia una crisi istituzionale

Proteggere i risparmi bancari ed i beni

Il Governo italiano con i suoi atteggiamenti irriducibili, non cercando di ripensare in alcun modo al cambio della manovra finanziaria, ma facendo solo piccolissimi aggiustamenti per consentire il mantenimento di promesse elettorali bellissime per un popolo tanto vessato per cui sono arrivati a 5.000.000 (cinquemilioni) di persone alla soglia della povertà, dove per effettuarle dovrebbe avere le finanze statali in ordine e non un debito pubblico spaventoso, sta arrivando allo scontro con l’Unione Europea.

Tutto parte da pensieri anti europeisti dei due partiti di maggioranza che ante elezioni inneggiavano al ritorno alla Lira come la soluzione a tutti i mali dell’Italia, non dicendo però che varrebbe solo il 70% di un Euro a causa dell’immediata svalutazione (70 cents per 1 Euro) e che i debiti dovrebbe comunque ripagarli non nella ex nuova valuta sovrana ma nella valuta ad oggi corrente (Euro).

L’italianità ed il ritorno alla pretesa di rispetto da parte degli altri Paesi è lodevole ed anche alcuni di noi della SHADOIT CONSULTANCY GROUP che sono italiani vorrebbero il bene del proprio Paese perché lo amano ed ogni giorno provano disappunto ed indignazione per quanto sta accadendo, ma non siamo professionalmente, assolutamente d’accordo con questi sistemi anti economici e finanziariamente pericolosi, che porteranno ad una sicura recessione dopo un primo rimbalzo finanziario e probabilmente ancora più povertà con il possibile avvento della Troika che distrusse economicamente la Grecia.

Cominciamo con il dire che dopo l”approvazione del bail-in i correntisti delle banche sono tenuti a partecipare con i propri risparmi al risanamento della banca in caso di fallimento o di probabile fallimento e che già questo è un profondo rischio per chi detiene capitali sui propri conti correnti senza aver diversificato i propri investimenti.

Perché gli italiani hanno paura della crisi economica ?

Le affermazioni di un azionista partitico del Governo italiano, quelle da sempre decantate anche dai governi precedenti sulla solidità del Paese grazie all’educazione degli italiani propensi al risparmio bancario, hanno fatto luccicare gli occhi ad altri Paesi dell’Euro-gruppo che pur avendo le finanze in ordine o quasi in ordine, non godono della ricchezza economica dell’Italia e correttamente, Germania in testa, hanno già ventilato la possibilità di far abbassare il debito pubblico italiano con l’aiuto economico dei cittadini italiani per mezzo di un prelievo forzoso pari al 20% su tutti i conti correnti bancari portando gli italiani ad agire per proteggere i risparmi bancari ed i beni.

Inutile la mossa delle banche italiane che stanno proponendo il cambio in altra valuta, perché pur facendo quest’operazione, in caso di prelievo forzoso non potrebbero che ottemperare alla direttiva governativa e nel frattempo hanno immediatamente capitalizzato e guadagnato sul cambio effettuato.

In caso di ritorno alla Lira e di prelievo forzoso per evitare la Troika europea, non verrebbero colpiti solo i risparmi ma anche gli stipendi degli statali e le pensioni che fanno parte anche quelle delle finanze pubbliche italiane, ma questo se ne guardano bene tutti dal dirlo; verrebbe messo in ginocchio uno Stato fondatore dell’Unione Europea.

Stesso il fatto che alcuni pseudo economisti dicano che l’acquisto di titoli di Stato italiani ed i Bond italiani sono un investimento sicuro e garantito non corrisponde alla realtà, in quanto in caso di grave crisi e ritorno alla Lira, verrebbero ridenominati subito nella ex-nuova valuta con una perdita finanziaria inimmaginabile nel peggior caso: “Il default”.

Discorso diverso sarebbe per le azioni italiane, dove molto probabilmente troverebbero un apprezzamento in borsa per bilanciare la svalutazione nel primo periodo di rimbalzo, ma la perdita di valore della nuova valuta sarebbe nettamente più elevato ricordando sempre che questo non varrebbe per i titoli bancari in quanto le banche con miliardi di bond italiani e perdita elevatissima di capitali, sarebbero a rischio di fallimento ed è quindi chiaro cosa accadrebbe all’Italia se decidesse di uscire dall’Unione Europea.

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Come si può tutelare i risparmi e quindi i capitali ?

Non è molto complicato comprendere che bisogna diversificare su più investimenti e spostare i propri risparmi su banche diverse, sia appartenenti all’Eurozona che al di fuori dell’Unione Europea ma in Stati geo-politicamente affidabili e sicuri e soprattutto con banche che abbiano agenzie presenti almeno nel Regno Unito dove è importante proteggere i risparmi bancari ed i beni.

Il consiglio che molti operatori stanno elargendo, è quello di aprire dei conti correnti online e di spostare i propri capitali, ma ciò non corrisponde ad un buon consiglio, in quanto molte e-bank si sono rivelate nel tempo poco affidabili perché sprovviste di Licenza Bancaria e quindi con un serio rischio per avere un capitale garantito, specialmente in questo periodo difficile per le economie finanziarie europee.

Inutile ribadire il concetto di NON EVASIONE, in quanto è sufficiente dichiarare il proprio conto corrente che MAI potrà essere comunque oggetto di patrimoniale se aperto in uno Stato estero e pagare l’IVAFE ed il 2×1000 sulla giacenza media annuale allo Stato italiano, quindi una cifra irrisoria tutelata anche dalla Banca Centrale Europea con regole molto stringenti e sicure che aiutano a proteggere i risparmi bancari.

E’ normale pensare di acquistare titoli di altri Stati finanziariamente solidi e sicuri come bene rifugio, direttamente su borse estere e grazie ad agenti di borsa accreditati ed è un’operazione che già molte banche italiane hanno iniziato a fare nel silenzio più totale, per garantire i propri azionisti.

Il Governo italiano ha negato di aver iniziato a parlare di ritorno alla Lira, giocando sul fatto che la gente, con i problemi giornalieri di lavoro, familiari e finanziari, si sia dimenticata che i due partiti che lo compongono, fino a pochi mesi prima delle elezioni, prospettavano proprio l’uscita dall’Euro e cercarono di mettere a capo del Ministero Economie e Finanze, un forte euro-scettico che parlava di “cigno nero” e prospettava la strada del sovranismo economico: “Il Prof. Paolo Savona”, illustre accademico italiano ed espertissimo di finanza mondiale.

Se una persona non ha dimestichezza con i mercati, deve affidarsi ad esperti broker regolarmente iscritti all’albo, in quanto il pericolo di finire nelle mani di truffatori o speculatori, in questo periodo è molto elevato, specialmente se sono operatori non indipendenti legati alle banche e che cercano di invogliare su titoli bancari di Istituti al momento considerati sicuri (classico esempio le banche italiane fallite e la totale perdita dei risparmi degli investitori) mettendo a rischio il fatto di proteggere i risparmi bancari.

Il consiglio dei consulenti finanziari della SHADOIT CONSULTANCY GROUP è quello di affidarsi a broker appartenenti a società indipendenti estere o a broker indipendenti non legati al territorio italiano per avere sempre il massimo della loro obbiettività per le valutazioni economiche finanziarie che saranno portati a dare.

Ma le possibilità di proteggere i propri beni e capitali non si esauriscono con le risorse protette nella pancia delle banche, in quanto è conveniente costituire società estere, avere un passaporto per tutti i propri familiari, costituire trust e cedere i patrimoni alle proprie società come fondo fiduciario o parte del capitale sociale, per fare in modo che diventino intoccabili in caso di disastro economico dello Stato italiano.

Oppure si può ricorrere a strumenti come il mandato fiduciario, uno strumento molto interessante dal punto di vista giuridico, mediante il quale pur rimanendo in capo al mandante della titolarità più completa del bene, viene attribuita alla società mandataria l’amministrazione del bene per realizzare un interesse del fiduciante, garantendosi così riservatezza e l’amministrazione di beni ma con dei costi per la consulenza finanziaria e per chi amministra il bene o capitale per proteggere i risparmi bancari ed i beni.

Esistono anche altri strumenti di fondamentale importanza, quali le fondazioni di diritto ed interesse privato che, grazie ai nostri partner possono essere utili per garantire la corretta gestione del proprio patrimonio immobiliare con possibilità di Trust.

Per quanto riguarda il vostro denaro, esistono soluzioni abbastanza sicure quali i conti correnti bancari offshore, i conti correnti bancari cifrati ed molte altre soluzioni che contattandoci potremo offrirvi.

Inutile è quindi pensare ad investire sul buon vecchio mattone, perché con la perdita percentuale sul valore di acquisto dell’investimento che ad oggi si è attestata ad un 23%, con il rischio di una patrimoniale che ne abbatterebbe ulteriormente il valore e con un ipotetico rischio del default dell’Italia, non è più da considerarsi un buon investimento per proteggere i risparmi bancari ed i beni.

Proteggere i risparmi bancari ed i beni

PROTEZIONE DI BENI E PROTEZIONE DI CAPITALI

Protezione di beni e capitali è importante per chi ha realmente da perdere

La protezione di beni e di capitali viene offerta in maniera reale dalla SHADOIT CONSULTANCY GROUP grazie alla partnership sviluppata con serie società inserite in Paesi come il Belize e soprattutto Panama.

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La protezione di beni e di capitali è diventata un’operazione sempre più difficile.

Esistono molti rischi per gli attivi personali fra cui le richieste di risarcimento debiti, le imposte non pagate, i divorzi, ed altre problematiche che potrebbero renderci difficile proteggere quanto di nostra proprietà.

Purtroppo, in questi casi, come in molti altri, un giudice può emettere una sentenza di blocco preventivo dei beni o blocco definitivo dei beni e anche il loro uso a fini di risarcimento che ci porterà a non poterne più esercitare il possesso legittimo.

Il problema si aggrava soprattutto nel momento in cui non abbiamo pensato preventivamente alla protezione di capitali, e cioè, prima che si possa verificare il problema, di mettere al riparo da tali rischi i propri averi ed anche il passarli ad una società a responsabilità limitata o per azioni, oppure costituendo Limited in Londra, non potrà permetterci ci proteggere quanto di nostra proprietà.

La pratica di cercare di occultare i beni e le proprietà, ha indotto per ovvi motivi i magistrati, a sequestrare le quote o le azioni societarie del possessore nei confronti del quale emettono sentenza estendendola anche ai Paesi facenti parte dell’Unione Europea.

Molti pensano che avendo messo al sicuro i propri beni e capitali in fondi patrimoniali, l’operazione li abbia resi immuni da eventuali sequestri.

La cosa sarebbe così se non fosse che spesso le persone si ricordano di ricorrere a queste operazioni in corso di indagini giudiziarie o nel momento in cui ricevono denunce.

Il magistrato ovviamente agisce velocemente cercando di impedirci la protezione di beni e di capitali e l’alienazione dei medesimi, cercando di garantire la controparte dall’illegittimità di queste operazioni, estendendo ovviamente il mandato anche agli altri Paesi europei.

Allora come possiamo salvarci da un’eventualità del genere se non ci abbiamo pensato prima ?

Ecco che entrano in gioco i nostri partner con società inserite in quelli che vengono considerati “Paradisi Fiscali”, ma che essendo al di fuori della giurisdizione europea, rendono molto difficili le operazioni di sequestro preventivo.

protezine di beni - Proteggere i beni ed i capitali con il trust e le fondazioni in Panama

Trust e Fondazioni sono gli strumenti necessariamente più adatti alla protezione di beni e di capitali, sicuramente più dei Fondi Patrimoniali e del Contratti Fiduciari e particolarmente, le Fondazioni private a Panama, hanno la capacità di offrire le più grandi garanzie di “riservatezza” e di sicurezza sia per quanto riguarda i capitali, sia per quanto riguarda i beni.

La SHADOIT CONSULTANCY GROUP, vi potrà consigliare con i suoi professionisti e guidarvi con contatti certi e locali, specializzati e facenti parte di agenzie prestigiose, dal momento della decisione fino alla costituzione della Fondazione, alla sua registrazione e al successivo trasferimento dei beni e dei capitali, inclusi eventuali trasferimenti bancari in valuta.

I nostri consulenti sono a vostra completa disposizione, se siete seriamente interessati non pensateci e contattateci.