CONTI CORRENTI BANCARI CIFRATI

conti correnti bancari cifratiI conti correnti bancari cifrati sono studiati per chi è alla ricerca della sicurezza e riservatezza nel settore finanziario ed è una delle idee più apprezzate e presenti tra gli operatori di questo settoreSECURE OS TOR

L’ottenimento di conti correnti bancari cifrati sono un obiettivo sempre più difficile da raggiungere, perché i governi hanno rafforzato il loro apparato burocratico per cercare di evitare questo “anonimato” e nel frattempo, le banche rinunciano a gran parte del segreto bancario, sotto la pressione degli stessi governi.

Così, in questo contesto è possibile aprire un conto corrente bancario cifrato ?

Gli esperti dicono che non esiste in realtà un conto corrente bancario cifrato, ma l’anonimato è dato dal fatto che alcune giurisdizioni offshore proteggono, attraverso la legislazione, l’anonimato dei clienti tenendo presente che è sempre importante chiarire che dinanzi alla presentazione di un ordine del Tribunale per uso illegale di conti correnti, la banca registrata in tale giurisdizione consegnerà le informazioni del titolare del conto.

Una moglie che intende sottrarvi i vostri capitali per un divorzio difficile, problematiche varie dovute ad un fallimento, la perdita di affidabilità bancaria nel vostro Stato e quindi un probabile protesto bancario e tante altre cause possono essere il motivo per cui intendiate aprire un conto corrente bancario cifrato.

Esistono modi leciti per aprire un conto corrente bancario cifrato ed è solitamente necessario garantirsi con un trust societario in un’altra giurisdizione diventando soci di un ramo aziendale che operi finanziariamente con piena regolarità esclusivamente per scopi d’affari leciti garantendo al cliente ed alla banca stessa la titolarità del credito che viene versato i cui proventi vengono solitamente accertati dal fisco dove è registrata la società e nessuno potrà opporsi al fatto che voi abbiate affari societari esteri regolari.

Uno dei cosiddetti Paradisi Fiscali più utilizzati nel mondo è stata la Svizzera ed altri Paesi anche Europei, dove esistono i cosiddetti “conti correnti bancari cifrati”,  cioè il nome del titolare viene sostituito da un numero, quindi funziona come un “conto bancario anonimo” ma tuttavia, le leggi svizzere come quelle di altri Paesi, impongono alla banca di conoscere l’identità del cliente (KYC), pertanto, l’idea di conti correnti bancari cifrate o anonimi in cui nessuno sa veramente chi è il cliente è piuttosto articolata.

Le banche difendono la loro politica di “stretta” osservanza del segreto bancario riconoscendo che pochissime persone hanno accesso ai dati personali del cliente titolare di conti correnti bancari cifrati o conti correnti bancari  numerati e le operazioni vengono eseguite sotto il numero del conto bancario anonimo, mentre la stragrande maggioranza dei dipendenti della banca non arriva mai a conoscere l’identità del cliente.

Il segreto bancario è strettamente legato allo sviluppo dei conti correnti bancari cifrati e secondo gli specialisti, il segreto bancario è un obbligo di discrezione che riguarda i rappresentanti e i dipendenti degli istituti bancari dove ogni persona legata a una banca è soggetta a segreto bancario proteggendo il cliente e non l’istituto bancario.

Pochissime persone all’interno della banca, conoscono il titolare del conto che viene generalmente identificato tramite una sigla od una parola chiave, in tal modo il cliente potrà farsi riconoscere dalla banca utilizzando semplicemente il codice ed questa situazione, gli altri impiegati della banca non sapranno chi è il vero titolare del conto.

Con questa tipologia di conto è possibile effettuare praticamente tutte le operazioni bancarie in ingresso o ricezione ma non possono essere effettuati bonifici in uscita ed il prelievo può essere esclusivamente effettuato con delle debit card, contrariamente ai CONTI CORRENTI BANCARI OFFSHORE, tuttavia è consigliabile utilizzare lo stesso unicamente per dei depositi e degli investimenti di una certa importanza anche perchè questi sono considerati CONTI CASSAFORTE.

Generalmente, viene richiesto un importo minimo al momento dell’apertura molto variabile  in base alla banca ed alla sua dislocazione e se si desidera ricevere un servizio particolare dalla banca, ed entrare a far parte quindi dei clienti del “private banking”, allora l’importo minimo da depositare sarà molto elevato.

In alcuni Paesi i conti correnti bancari cifrati o conti correnti bancari anonimi e il segreto bancario sono supportati dal quadro giuridico con la conseguenza che secondo la legge civile, l’obbligo contrattuale tra il cliente e il banchiere obbliga quest’ultimo alla segretezza della posizione del primo.

Inoltrandosi in queste leggi, si comprende, che la decisione di violare il segreto bancario appartiene solo al cliente, dal momento che è il beneficiario del segreto, con i conti correnti bancari cifrati, la banca non può assumere tale decisione anche se in realtà è accaduto il contrario.

In merito ai conti correnti bancari cifrati, è vero che la legge civile e penale comprende una serie di “cause”, cioè, l’evasione fiscale e il riciclaggio di denaro sporco, che consentirebbero la violazione del segreto bancario, ma spesso le lacuna della legge, e l’approvazione delle varie procedure per lo scambio di informazioni fiscali tra i diversi governi e le banche, la maggior parte delle fughe di informazioni è piuttosto difficile, resta il fatto che provenendo i vostri capitali da altre banche i proventi sono stati già controllati e le somme sono sicuramente di provenienza lecita.

Di fronte a questa preoccupante realtà, sorgono nuove alternative per lavorare con i vantaggi di conti correnti bancari cifrati e cioè affidarsi a società terze che opereranno per vostro conto o vi consentiranno di operare con sotto conti per poter ricevere ed inviare bonifici bancari, effettuare pagamenti e inviare rimesse a parenti e amici rimanendo in un‘atmosfera di sicurezza e anonimato consentendovi di  proteggere i risparmi bancari ed i beni.

 

Le soluzioni per realizzare i propri sogni esistono ma, non bisogna improvvisare ed affidarsi a consulenti di provata esperienza

 

   I DOCUMENTI DOVRANNO ESSERE APOSTILLATI PER I CONTO CORRENTI BANCARI CIFRATI   

 

DOCUMENTI NECESSARI DEL LEGALE RAPPRESENTANTE

Copia del passaporto (la pagina con la foto molto leggibile)
Copia della carta d’identità
Certificato di residenza
Ultima bolletta della luce (non si accettano bollette del telefono o altre bollette di utenze) a vostro nome con il vostro indirizzo di residenza

 

  I nostri funzionari possono richiedervi ulteriori documenti o apostillazione dei documenti se richiesto dalla Banca per l’apertura del conto corrente  

  IL NOSTRO INTERESSE E’ RIUSCIRE A SODDISFARE IL CLIENTE PERCHE’ IL PASSA PAROLA E’ LA MIGLIORE PUBBLICITA’  

La SHADOIT CONSULTANCY GROUP si preoccupa unicamente di introdurvi presso gli Istituti Bancari, per proporre l’apertura di un Conto Corrente Bancario Offshore.

Successivamente, la Banca può decidere di richiedere al cliente una video conferenza per snellire alcune procedure interne e poter conoscere il cliente, informazioni e documenti aggiuntivi soprattutto per compilare il modulo KYC (Know Your Customer che letteralmente: “conosci il tuo cliente”) che è l’insieme di procedure che devono essere attuate da alcuni Istituti e professionisti per obbligo di leggi internazionali.

Questa procedura aiuta l’Istituto Bancario a comprendere il cliente, le esigenze e la natura dell’apertura dei Conti Correnti Bancari Offshore.

Purtroppo, la SHADOIT CONSULTANCY GROUP NON può vantare diritti particolari o fare pressione sugli Istituti Bancari Offshore e non offre servizi di Banca Offshore, dove le Banche decidono autonomamente se esistono le condizioni necessarie per l’apertura di un Conto Corrente Bancario Offshore che non vada a ledere gli interessi stessi della Banca.

Nel caso la Banca dovesse decidere che non esistono le giuste condizioni per l’apertura di un Conto Corrente Bancario Offshore, la SHADOIT CONSULTANCY GROUP vi rimborserà il 50% dell’importo a causa del costo dei professionisti che hanno lavorato la vostra pratica, oppure, potrete richiederci un ulteriore tentativo di introduzione presso altro Istituto Bancario Offshore richiedendoci il modulo di ” TRY AGAIN “ che ci dovrete inviare firmato per l’accettazione unitamente all’aggiunta della parola ” ACCETTO “ inserita e scritta chiaramente in stampatello.

La SHADOIT CONSULTANCY GROUP utilizza da sempre la politica aziendale della TRASPARENZA verso il cliente ed è solo questo il segreto per riscuotere la fiducia di chi richiede i nostri servizi

 

Per eventuali ulteriori informazioni o richieste, potrete consultarci tramite il CONTI CORRENTI OFFSHORE - CONTI OFFSHORE - CONTI BANCARI e vi risponderemo prima possibile

 

I nostri consulenti sono a vostra completa disposizione, se siete seriamente interessati non pensateci e contattateci

 

CONTI CORRENTI BANCARI CIFRATI ANONIMI

 

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CONTI CORRENTI BANCARI CIFRATI

Italia a rischio default

Italia a rischio default, è questo il pensiero che sta balenando nella mente di tutte le persone responsabili che comprendono un minimo di economia e finanza, con il Governo Italiano deciso ad aumentare il deficit e fare un bel pò di debito pubblico

Italia a rischio default - default - Italia default

La manovra del Governo Italiano non ha cercato in alcuna modo di allentare la stretta dei mercati ed esponendo l’Italia al rischio Troika, proprio come avvenne nel passato per la Grecia e come peraltro, fu evitato dal Governo Italiano a guida del tanto criticato ministro Monti.

Italia a rischio default, con una manovra economico finanziaria che aumenta il debito pubblico fino al 2,4%, in contro tendenza all’ 1,6% previsto, sta andando contro tutti i consigli che gli erano stati elargiti dall’Unione Europea, soprattutto dal Presidente della B.C.E. che essendo un’italiano, anche se super partes, aveva sempre cercato di andare incontro alle esigenze dei vari Governi Italiani che si sono succeduti negli ultimi dieci anni.

Il vice premier facente funzioni di Ministro del Lavoro e del Ministero dello Sviluppo Economico esultava dichiarando che i mercati finanziari avrebbero compreso l’importanza della scelta, senza pensare che l’Italia non sta facendo più debito per garantire maggiore occupazione e quindi sviluppare e dare uno sprint energico alla produzione industriale e facilitare le nuove imprese, ma sta semplicemente garantendo l’assistenzialismo, una pre-annunciata patrimoniale anche a discapito di chi lavora, con un qualcosa che definisce “reddito di cittadinanza” e portando l’Italia a rischio default.

Lo spettro della Troika che non spaventa gli stolti ma che ha fatto piangere i greci, è un triste presagio per il Bel Paese che con la sua amministrazione improvvisata, sta mettendo a rischio le vite di tutti i cittadini italiani.

E’ facile e sarebbe bello vivere su un divano, uscire quando si vuole, non lavorare ma, la vita ha insegnato a tutti, o lo dovrebbe aver fatto, che solo con il lavoro si possono raggiungere obiettivi importanti e duraturi nel tempo, solo con la produzione si può aumentare il PIL che tanto piace ai mercati internazionali e quindi agevolare le vendite dei Titoli di Stato dai cui proventi vengono finanziati gli stipendi della Pubblica Amministrazione italiana.

Le manovre economiche contro tendenza, l’Unione Europea le avrebbe anche accettate come ha fatto nel passato per altri Stati membri, ma è ovvio che dovrebbero essere orientate ad investimenti per una crescita seria e non per lautissime mance elettorali necessarie a rabbonire i propri concittadini per consentire l’avverarsi di un “Libro dei Sogni” realizzato durante le varie campagne elettorali.

L’abbassamento del cuneo fiscale alle imprese, una sorta di pseudo “flat tax” che per l’ordinamento costituzionale italiano deve essere obbligatoriamente con aliquote crescenti ma, che se abbassate come avrebbe voluto la parte di Governo costituente il partito dell’altro Vice Premier Salvini, avrebbe sicuramente incentivato le aziende dandogli l’ossigeno necessario per ripartire e riprendersi le quote di mercato internazionale perse durante gli oltre 10 anni di recessione a cui abbiamo assistito.

Un deficit fatto per consentire nuove Start Up e nuove Aziende nel sud Italia per dare occupazione e non per smantellarla come era nei pensieri del partito di maggioranza al Governo con l’affare ILVA, sarebbe sicuramente stato ben gradito ai mercati finanziari.

Questi sono investimenti e non l’assistenzialismo al quale vorrebbero farci assistere che chiamano altresì investimenti; noi pensiamo che il partito di maggioranza non abbia la benché minima idea di cosa siano i veri investimenti, quelli che devono fruttare nel tempo, quelli che alla lunga ti fanno guadagnare soldi e non perderli, quelli che consentono la crescita economica di un’azienda, di una famiglia, di uno Stato cercando di evitare di portare l’Italia a rischio default.

Gli italiani occupati, ma anche coloro che lo cercano, che hanno a cuore il bene del loro Paese, sperano che l’ultimo baluardo di saggezza e cioè il Presidente della Repubblica italiana, intervenga bocciando il Documento di Economia e Finanza (DEF) ancor prima che lo faccia l’Unione Europea che esporrebbe l’Italia a rischio default.

Come spesso avremo avuto modo di sentire, il BrExit del Regno Unito è stato valutato e comunque viene amministrato e gestito, cercando di garantire l’uscita della Gran Bretagna nel modo meno doloroso possibile evitando il “No DEAL” che sarebbe altresì disastroso per l’economia dell’Inghilterra.

Una manovra economica come quella pretesa dal partito di maggioranza italiano è scoraggiante per i mercati, già si vedono i segni tangibili di uno Spread che sale e delle borse in fibrillazione che vendono, laddove qualora crollassero, assisteremmo alla chiusura di moltissime banche, alla perdita economica dei conti correnti degli italiani che alla fine dovrebbero garantire l’enorme fardello del debito pubblico, alla chiusura delle aziende ed ai relativi licenziamenti che ne scaturirebbero, alla Troika che cercherebbe di salvare il Paese per evitare il contagio degli altri mercati europei ed alla fuori uscita dell’Italia dall’Unione Europea non per sua volontà, ma per volontà degli altri Stati membri portando l’Italia a rischio default quasi sicuro.

Che la Francia abbia pensato ad aumentare il suo debito pubblico a fronte di un debito economico finanziario non indifferente, è stata la scusa per generare questo Documento di Economia e Finanza disastroso, non tenendo conto che la Francia ha un PIL che vola quasi quanto quello tedesco e che l’Italia nel tempo è diventata il fanalino di coda europeo, cosa nascosta da molti giornali ma sbandierata da economisti di prestigio.

L’Italia è stata per tantissimi anni, fin dal dopo guerra, la settima potenza economica mondiale ma, ad oggi, diventa difficile poter investire nelle azioni di questo Paese con l’acquisto dei suoi titoli di Stato.

I conti correnti nelle banche italiane sono diventati a forte rischio e non è un caso che il Governo del ministro Monti impose l’apertura dei conti correnti a tutti i possessori di partita I.V.A. estendendoli a tutti coloro volessero farsi pagare un lavoro; si era garantito un’assicurazione sull’Italia a rischio default.

E’ solo questione di tempo e di buon senso che tutti ci auguriamo prevalga all’ultimo momento.

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